giovedì 16 maggio 2013

IL 18 DIAMO LA PAROLA A CREMASCHI: LETTERA APERTA A LANDINI



La cacciata di Giorgio Cremaschi dalla riunione degli esecutivi unitari Cgil Cisl Uil lo scorso 30 aprile, dopo avergli negato la parola, ha prodotto sconcerto, sgomento e rabbia in molti quadri sindacali. Un atto assurdo, di inaccettabile e gratuita violenza che rappresenta il segno di una progressiva e inarrestabile involuzione burocratica e antidemocratica che, colpendo Cremaschi, manda un segnale generale a tutti coloro che vorrebbero il sindacato aperto, trasparente, attraversabile da idee diverse, in sostanza a tutti coloro che continuano a rivendicare il diritto al sindacato dei lavoratori. Per queste ragioni ti chiediamo di concedere la parola a Cremaschi dal palco della nostra manifestazione del prossimo 18 maggio. Dare spazio alle parole altrove negate, senza necessariamente condividerle, sarebbe un atto importante per la nostra Organizzazione e per il ruolo che molti e molte continuano a riconoscerle.
un abbraccio



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"Il compagno Giorgio Cremaschi non ha ricevuto alcuna spiegazione né giustificazione da parte della segreteria confederale della Cgil (...) su quanto avvenuto alla riunione degli esecutivi unitari CGIL CISL UIL, quando gli fu fisicamente proibito di parlare. Per queste ragioni il compagno Giorgio Cremaschi ha inoltrato alla competente Commissione di garanzia Italia centro, una denuncia nei confronti della segreteria confederale CGIL per gravi violazioni dello Statuto. Questa denuncia è condivisa e fatta propria dall'esecutivo nazionale della Rete 28 Aprile-Opposizione CGIL".


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