Sintesi della presentazione di Giorgio Cremaschi delle ragioni del documento alternativo.
Il sindacato è un'altra cosa
RivendicAZIONI per una Cgil indipendente, democratica e che lotta.
Documento alternativo al XVII congresso della Cgil, primo firmatario Giorgio Cremaschi.
dal sito nazionale della rete28aprile
Roma, 22 novembre 2013
Per prima cosa, esprimiamo solidarietà e sostegno alla giornata di sciopero delle donne di lunedì 25 novembre contro la violenza contro le donne.
Totale solidarietà anche ai tramvieri di Genova. Speriamo che diventino il detonatore di una lotta più vasta contro ogni privatizzazione. E' in atto un vergognoso piano di svendita del paese contro il quale dobbiamo mobilitarci. Facciamo appello alla Cgil e a tutti i lavoratori affinché si mobilitino come a Genova.
Al prossimo congresso della Cgil, il nostro sarà l'unico documento alternativo alle posizioni della Camusso, attorno alla quale si riunisce una sorta di documento delle larghe intese tra la segretaria generale della Cgil, il segretario generale della Fiom e le vecchie sinistre sindacali.
Il nostro documento raccoglie le adesioni di militanti che vengono dalla Rete28Aprile, da Lavoro e Società, da La Cgil che vogliamo, dalla stessa vecchia maggioranza congressuale e propone una critica radicale alle scelte sbagliate della Cgil di questi anni.
Le principali richieste della nostra piattaforma sono:
rottura con le politiche europee di austerità. Va disdettato il fiscal compact;
abrogazione della legge Fornero e riportare il sistema delle pensioni ai 40 anni di contributi per quelle di anzianità e ai 60 anni di età per la vecchiaia;
arrivare nel tempo a un salario mimino orario stabilito per legge e indicizzato automaticamente di 10 euro lordi l'ora;
riduzione netta dell'orario di lavoro per tutte e tutti a parità di salario, come strumento di lotta alla disoccupazione;
la messa in discussione di tutte le leggi e gli accordi sulla precarietà, il ripristino dell'articolo 18, il reddito ai disoccupati.
Per finanziare tutto questo chiediamo l'abbandono totale delle politiche di austerità, la lotta all'evasione fiscale, agli sprechi e alla corruzione, la tassazione dei grandi patrimoni.
Il nostro giudizio è che il sindacato confederale così come è oggi alle lavoratrici e ai lavoratori serve poco o niente. Occorre una rottura profonda con le pratiche, le politiche, i gruppi dirigenti di in questi anni, che hanno accompagnato questo disastro nel mondo del lavoro.
Bisogna avere una vera piattaforma. Il sindacato deve ricominciare a chiedere e non semplicemente assecondare le richieste delle controparti, pensando di ridurre il danno.
Chiediamo che la Cgil rompa con i gruppi dirigenti di Cisl e Uil che oggi rappresentano un modello di un sindacato che accetta tutto.
Ci vuole una riforma democratica del sindacato fondata su due principi di fondo:
il sindacato vive soltanto dei soldi dei suoi iscritti e non di enti bilaterali o altre forme di finanziamento pubblico o privato;
i lavoratori hanno il diritto di farsi rappresentare da chi vogliono e la legge deve garantire il diritto di ogni organizzazione sindacale a concorrere liberamente alla rappresentanza dei lavoratori. Per questo chiediamo alla Cgil di ritirare la firma dagli accordi del 28 giugno 2011 e 31 maggio 2013, che, al contrario, affermano il principio incostituzionale secondo cui i diritti sindacali spettano soltanto a chi firma gli accordi.
Domani mattina, in Cgil nazionale, corso Italia 25, ore 10, si terrà l'assemblea di delegate e delegati nella quale verrà presentato il documento.
È possibile scaricare il documento in bozza non corretta sul sito www.sindacatounaltracosa.wordpress.com o cliccando qui.
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