domenica 7 settembre 2014

REPORT RIUNIONE ESECUTIVO 27 AGOSTO 2014

dal sito nazionale della rete28aprile


1 - Analisi della situazione politica. 
L'esecutivo ha espresso un giudizio di grande preoccupazione nei confronti del Governo Renzi, in particolare sulla riforma di scuola e pubblico impiego e sul tentativo di intervento sullo Statuto dei Lavoratori. Grave che di fronte a un simile attacco - allo stato sociale, alle condizioni di lavoro e al ruolo stesso dei sindacati - ci sia stata la totale assenza di opposizione da parte della Cgil. E' stato riconfermato il giudizio negativo già espresso sul sito da vari interventi, sulla incomprensibile scelta di Landini di considerare Renzi un possibile interlocutore.

giovedì 28 agosto 2014

A PROPOSITO DELL'INTERVISTA SU REPUBBLICA DI LANDINI




di Adriano Alessandria



L'intervista che Maurizio Landini ha rilasciato a La Repubblica, per altro seguita dal suo incontro con il Presidente del consiglio Renzi, sui cui contenuti è stato mantenuto il massimo riserbo, mette in evidenza i limiti del gruppo dirigente della Fiom e contemporaneamente le sue difficoltà ad agire nella presente situazione. Più che un dirigente sindacale, consapevole della violenza dell’attacco della borghesia, ne esce la figura di un politicante che manda messaggi politici a molti soggetti, ma non indica un percorso di azione ai lavoratori dipendenti.

domenica 27 luglio 2014

ALITALIA: IL PUZZLE DEL DISASTRO SINDACALE


di Sergio Bellavita
dal sito nazionale della rete28aprile


La vicenda Alitalia può essere ben rappresentata dall'immagine di un puzzle. Ci sono tre accordi: il primo fa i licenziamenti e spezza l'azienda, il secondo taglia gli stipendi ai soli salvati, il terzo fa il contratto del settore a valle degli altri due e recepisce il testo unico sulla rappresentanza. Ogni accordo è complementare all'altro. Protagonisti sono diversi sindacati: qualcuno firma i licenziamenti altri no, qualcuno firma il taglio delle retribuzioni e il contratto altri no, tuttavia tutti hanno firmato qualcosa. La prima considerazione è che i sindacati in Alitalia sono anch'essi, come gli accordi , complementari tra loro. Il giochino di non firmare i licenziamenti ma tutto o parte del resto è solo un atto di inaccettabile ipocrisia sindacale.

venerdì 16 maggio 2014

SUL CONGRESSO CGIL di Sergio Bellavita


di Sergio Bellavita


È probabilmente stato il congresso nazionale più breve e meno intenso della lunga storia della Cgil.
Anticipato da una tre giorni “Le giornate del Lavoro” di dibattiti con ministri, sottosegretari, Cisl, Uil e gli amministratori delegati della Bayer, di Trenitalia e della Vodafone, l'assise congressuale che concludeva il lungo percorso del XVII congresso si è sostanzialmente ridotta alla gestione degli adempimenti di rito. 

sabato 10 maggio 2014

LE POSSIBILITÀ DELL'OPPOSIZIONE: INTERVISTA A CREMASCHI


Riportiamo quest'intervista a Cremaschi (tratta dal sito Contropiano) con le prime considerazioni di Giorgio alla fine del XVII Congresso della Cgil.

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Il congresso della Cgil più scontato della storia si è concluso con una mezza implosione. Ma non si può dire che si sia trattato di una conclusione inaspettata. La maggioranza “bulgara” del 97,5% con cui Susanna Camusso è salita alla tribuna del palco di Rimini era troppo disomogenea per essere vera e per reggere la prova dei fatti. Tanto che nella votazione individuale per il Direttivo ha raccolto appena il 69%, mentre il documento della maggioranza da lei guidata ha avuto l'80. Una caduta verticale di fiducia che dovrebbe sconsigliarle “azzardi autoritari” a breve termine (come il commissariamento della Fiom, che sembrava cosa fatta fino pochi giorni fa). Ma non è detto.

TORINO 14 MAGGIO: LE POSTE IN GIOCO


IMMAGINI DALLA MANIFESTAZIONE NO TAV DI TORINO DEL 10 MAGGIO

Riportiamo alcune immagini dalla bella e partecipata manifestazione di ieri contro il TAV. Nella prima alcuni compagni dell'opposizione in Cgil (quella che non emenda...!). Da sinistra Delia Fratucelli, Sergio Bellavita, Alessandra Cigna e Pasquale Loiacono. Anche altri erano presenti, anche se l'obbiettivo non li ha immortalati...

mercoledì 16 aprile 2014

REPORT DELL'OPPOSIZIONE DAL CONGRESSO FIOM





Report dal congresso Fiom

Si conclude con un nulla di fatto il congresso Fiom. Chi si attendeva ulteriori e clamorosi sviluppi dello scontro Landini-Camusso si è dovuto accontentare di qualche scintilla. Entrambi hanno, pur senza concessione alcuna sul giudizio di merito e di metodo, sull'accordo del 10 gennaio, evitato accuratamente l'incidente, la rottura insanabile.

domenica 23 marzo 2014

ORDINE DEL GIORNO CONTRO JOBS ACT



Riportiamo l'ordine del giorno presentato al Congresso regionale della Cgil del Piemonte che si è svolto a Torino dal 20 al 21 Marzo. Ovviamente è stato bocciato.


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Il Congresso regionale della Cgil Piemonte, esprime radicale contrarietà ai primi provvedimenti del Governo Renzi che colpiscono, come era ovvio aspettarsi, i lavoratori.
La riforma del contratto a termine e dell’apprendistato, rende la precarietà interminabile e nasconde sotto l’apprendistato la riduzione drastica del salario.

domenica 16 marzo 2014

REPORT CONGRESSO CGIL TORINO



Relazione introduttiva della segretaria uscente Donata Canta.
Durante l’intervento, un gruppo di manifestanti, dal piano superiore, ha fatto arrivare la propria voce fino in sala. La segretaria non ha interrotto l’intervento mentre parte dell’assemblea si è affrettata ad intervenire ed ha bloccato il gruppo che chiedeva di poter incontrare il sindaco per la questione sfratti.

mercoledì 12 marzo 2014

SULL'ACCORDO DEL 10 GENNAIO - di R. Riggio



Sull’accordo del 10 gennaio 2014 
tra Confindustria e CGIL, CISL e UIL

Lettera aperta alla Segreteria regionale della FPCGIL Piemonte



Ho letto con attenzione l’articolo di Luca Quagliotti, segretario regionale della FPCGIL Piemonte, pubblicato sulla rivista NEL “Notiziario Enti Locali” di commento della vicenda sul testo unico della rappresentanza. Un articolo che sebbene si intitoli “Sindacato. Cos’è l’accordo sulla rappresentanza?”, poco tratta in realtà dell’accordo, con numerose affermazioni che esulano da qualsiasi valutazione di merito dell’accordo. Non avrei risposto, se tali posizioni non fossero arrivate da un compagno della segreteria regionale che, pur nella diversità di vedute, continuo a stimare.

lunedì 10 marzo 2014

ORDINE DEL GIORNO CONTRO GLI SFRATTI



Presentato al Congresso della Camera Del Lavoro di Torino 6-7 Marzo 2014

La Città di Torino vive una grave emergenza casa, migliaia di famiglie, lavoratori e lavoratrici, sono sotto sfratto, a fronte di più di 50.000 alloggi sfitti.
Le risorse messe in campo dalle istituzioni sono insufficienti. Sono ormai molte le famiglie, i precari, i disoccupati e i migranti che occupano edifici vuoti a scopo abitativo.

domenica 9 marzo 2014

ORDINE DEL GIORNO CONTRO TESTO UNICO E SUA CONSULTAZIONE





Pubblichiamo dei campioni degli ordini del giorno che abbiamo presentato nei vari congressi del Piemonte. Qui di seguito trovate quello contro il testo unico sulla rappresentanza


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Il Congresso ******** della Cgil, ritiene che l’accordo sulla rappresentanza firmato il 10 gennaio scorso da CGIL-CISL-UIL e Confindustria, sia anticostituzionale e lesivo di quanto previsto dallo Statuto della CGIL e dunque non assoggettabile a consultazione poiché mette in discussione e lede diritti indisponibili su cui le regole della nostra organizzazione vietano si possa votare. Esso infatti non è altro che l'estensione e la generalizzazione del modello Marchionne, un modello che determina un sistema chiuso di rappresentanza sindacale per il quale le agibilità a tutti i livelli sono di fatto vincolate all’adesione preventiva al sistema sanzionatorio. Si introducono norme che limitano le libertà sindacali dei lavoratori, il ruolo e la titolarità contrattuale delle categorie, anche definendo sistemi sanzionatori e forme di arbitrato interconfederale che la Cgil ha sempre rifiutato perché lesive dell’autonomia contrattuale del sindacato e delle libertà e dei diritti fondamentali delle persone che lavorano. Esso infine è in netto contrasto con la sentenza della Corte Costituzionale che ha riammesso la Fiom in Fiat.

ORDINE DEL GIORNO CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELLE POSTE



Pubblichiamo dei campioni degli ordini del giorno che abbiamo presentato nei vari congressi del Piemonte. Qui di seguito trovate quello contro la privatizzazione delle poste. In certe zone, come a Vercelli, ha ottenuto quasi il 50% tra voti a favore e astenuti. È un buon segnale per le nostre idee...

*********

Il Congresso *************  della Cgil, esprime radicale contrarietà al progetto di privatizzazione di Poste Italiane.
L’operazione annunciata, nelle scorse settimane, prevede nell’immediato, la messa sul mercato del 40% del capitale, quota di per sé già molto elevata, ma questo non è che il preludio verso la definitiva perdita del controllo pubblico.

domenica 23 febbraio 2014

I PADRONI DELL'INFORMAZIONE E LE PECORE DOLLY DELLA POLITICA




Quando nel 1994 Silvio Berlusconi vinse le elezioni per la prima volta fu sollevato lo scandalo sul ruolo determinante che nel risultato elettorale aveva giocato il suo controllo su una parte rilevante del sistema della informazione. Questo scandalo non era solo sollevato da sinceri democratici, ma anche da quella parte del mondo dell'informazione controllata da chi era estraneo od ostile agli interessi di Berlusconi. Ora De Benedetti, Berlusconi, Squinzi, Caltagirone, John Elkann, i rappresentanti italiani di Murdoch, cioè tutti coloro che in Italia gestiscono il sistema dell'informazione, e mi scuso con chi ho dimenticato, sono sostenitori, simpatizzanti o disponibili verso Matteo Renzi.

CONGRESSO PROVINCIALE SLC TORINO: REPORT



di Delia Fratucelli


Il 20 e 21 febbraio, si è tenuto il congresso provinciale SLC/CGIL di Torino.

I dati certificati finali erano: votanti 1070 su 3914 iscritti. 207 assemblee di base. 
Il documento IL SINDACATO È UN'ALTRA COSA ha ottenuto il 10,7% per il congresso di categoria, 11,49% per il congresso confederale.

domenica 16 febbraio 2014

AGGRESSIONE A MILANO: COMUNICATO "IL SINDACATO È UN'ALTRA COSA"




Inaudita aggressione a Milano. Chiediamo le dimissioni di Susanna Camusso. Condanniamo la gravissima aggressione subita dal compagno Giorgio Cremaschi e da altre compagne e compagni aderenti al documento congressuale "Il sindacato è un'altra cosa" a Milano, nel corso di un'assemblea CGIL con la presenza di Susanna Camusso. 

L'assemblea era già di per sé un fatto inusuale, in quanto erano convocate solo categorie con i gruppi dirigenti favorevoli all'accordo del 10 gennaio ed esclusa la FIOM, che aveva protestato pubblicamente.
Un gruppo di compagne e compagni aderenti al documento alternativo, tra cui delegati delle categorie formalmente presenti in assemblea e Giorgio Cremaschi, primo firmatario del documento, si è quindi presentato all'incontro. Lo scopo era distribuire un volantino contro l'intesa sulla rappresentanza, che ricordava la singolare coincidenza tra l'assemblea per il si al testo unico sulla rappresentanza ed il 14 febbraio 1984, giorno del Decreto Craxi per il taglio alla Scala Mobile dei salari. Inoltre si volevano esercitare i diritti della minoranza con un intervento nel l'assemblea.
I compagni indossavano anche cartelli con il no all'accordo.
Il primo problema con il servizio d'ordine è sorto in quanto si voleva impedire ai compagni, che ne avevano pieno diritto, di accedere all'assemblea. Già lì il servizio d'ordine ha esercitato pesanti pressioni. Alla fine ai delegati è stato concesso di entrare purché lasciassero i cartelli. Solo Cremaschi ha potuto conservare il cartello che diceva no all'accordo.
Una volta in sala i nostri compagni hanno seguito in assoluto silenzio la relazione e all'apertura del dibattito Nico Vox,delegato della funzione pubblica, ha chiesto di poter intervenire come unico intervento di dissenso tra i tanti già programmati.
Subito tutto il gruppo di delegati dissenzienti è stato circondato dal servizio d'ordine che impediva a Nico Vox di avvicinarsi alla presidenza. Susanna Camusso si avvicinava al gruppo e anche a lei veniva rivolta la richiesta che Nico potesse parlare, senza ricevere risposta. Si rispondeva invece dal palco dicendo che si poteva parlare in altre sedi. Alle proteste del gruppo di delegati seguiva una violentissima aggressione da parte del servizio d'ordine. I compagni venivano brutalmente spintonati, insultati minacciati. Giorgio Cremaschi veniva gettato nelle scale e solo per fortuna non ha riportato danni mentre Nico Vox doveva ricorrere all'ospedale.
Quello avvenuto è un atto senza precedenti nella vita della CGIL, dove i più aspri dissensi non sono mai stati affrontati con la violenza fisica e le minacce personali. Il senso profondamente antidemocratico dell'accordo sulla rappresentanza inquina già tutta la vita interna della CGIL, ma è evidente che qui si è passato il segno.
L'esecutivo nazionale de "Il sindacato è un'altra cosa" esprime piena condivisione e solidarietà verso i compagni Giorgio Cremaschi, Nico Vox e verso tutti gli aggrediti. I compagni colpiti verranno tutelati in tutte le sedi, ma è chiaro che la responsabilità politica della segretaria generale della CGIL è enorme.
Al direttivo della CGIL convocato per il 26 febbraio verrà presentata una mozione di sfiducia verso Susanna Camusso che si è rivelata incapace di tutelare i diritti e le libertà degli iscritti alla CGIL e per questo deve dimettersi.

domenica 9 febbraio 2014

TEMPI BUI IN CGIL di D. Greco


di Dino Greco


Sergio Cofferati, commentando ieri quanto accade nel fortino di Corso d'Italia, pur senza entrare nel merito della vicenda che oppone Fiom e Cgil, si è detto sconcertato del modo con cui Susanna Camusso sta gestendo il dissenso interno all'organizzazione. 
E forse - se conosco bene l'ex segretario della Cgil - non pochi rimorsi lo devono da tempo accompagnare ripensando a quanto in passato fece per mettere sulla plancia di comando personaggi come quelli che oggi stanno precipitando quello che fu il più grande e prestigioso sindacato italiano lungo la china di un declino forse irreversibile. 

Fatto si è che, da qualunque parte la si giri, l'iniziativa di Susanna Camusso nei confronti di Landini è ben più che un atto intimidatorio.

La segretaria della Cgil ha avviato una procedura che prelude all'assunzione di veri e propri provvedimenti disciplinari, quali che siano, nei confronti del segretario della Fiom.

Il paradosso, di cui abbiamo parlato ieri, sta nel fatto che il dissenso fra la Confederazione e il suo più importante sindacato di categoria è tutto politico e di prima grandezza. 
Eppure, ciò malgrado, i due duellanti coabitano in un sempre più surreale sodalizio nel documento di maggioranza che in questi mesi viene discusso e posto ai voti nelle quasi 50 mila assemblee precongressuali della Cgil. E' vero che Landini ha cercato di smarcarsi dall'indigeribile accrocchio presentando quattro emendamenti che in realtà delineano il profilo di una diversa linea sindacale. Ma lo è altrettanto - e Landini non può non esserne consapevole - che la probabilità che quegli emendamenti si affermino è pari a zero, ed essi saranno tutti respinti nell'assise conclusiva di maggio. Ivi compreso l'ultimo, quello che il segretario della Fiom ha deciso di aggiungere al primo pacchetto con lo scopo di sottoporre a referendum fra i lavoratori e le lavoratrici il famigerato accordo interconfederale del 10 gennaio che assesta un colpo formidabile alla contrattazione e inibisce la libertà di sciopero, prevedendo persino sanzioni nei confronti di quanti - sindacati, Rsu, lavoratori - intendessero sottrarsi ad accordi non condivisi e perciò non sottoscritti.

Dunque, sta per profilarsi lo scenario che segue: mentre la magistratura interna della Cgil - nei fatti innescata da Susanna Camusso - farà il suo non rapido corso, tenendo la spada di Damocle sul collo dell'imputato, il congresso ratificherà le posizioni già emerse come largamente maggioritarie nel Comitato direttivo dello scorso 17 Gennaio. 
Landini e la sua Fiom saranno allora davvero vincolati a decisioni non soltanto giudicate gravemente lesive della libertà sindacale, ma persino dello statuto della Confederazione. Un bel disastro. perché a quel punto il segretario della Fiom si troverà nella grottesca situazione di stare formalmente in maggioranza, ma di vivere da sconfitto e "separato in casa", dentro un'organizzazione che si appresta, rafforzata dall'esito congressuale, a consumare la propria vendetta.

Difficile (oltre che altamente sconsigliabile) che Landini cerchi - e ancor più trovi - riparo sotto le ali di Matteo Renzi, che pensa del conflitto sociale più o meno nel modo di Maria Antonietta d'Asburgo e che - si può essere certi - non gli regalerà per legge ciò che Cgil, Cisl, Uil e Confindustria gli hanno tolto.

Dino Greco

Liberazione 06/02/2014

Redazione: Sergio Bellavita, Sandro Bianchi, Carlo Carelli, Eliana Como, Giuliano Garavini, Paolo Grassi, Franco Losi, Vincenzo Smaldore, Armando Zenorini.
Coordinatore: Giorgio Cremaschi

sabato 18 gennaio 2014

CREMASCHI SUL DIRETTIVO CGIL DEL 17 GENNAIO 2014


di Giorgio Cremaschi


Noi che nel congresso CGIL sosteniamo il documento alternativo IL SINDACATO È UN'ALTRA COSA non abbiamo partecipato al voto nel direttivo convocato per approvare l'accordo sulla rappresentanza. 
Abbiamo fatto questa scelta perché consideriamo quell'accordo una violazione dello statuto della CGIL. Per questo, come abbiamo dichiarato in quella sede, ricorreremo alle vie formali: né la segreteria né il direttivo hanno il potere di non rispettare o di cambiare nei fatti lo statuto dell'organizzazione. 

NO AL REFERENDUM! LETTERA A LANDINI DI DELEGATI E DELEGATE FIAT



Al segretario generale della Fiom-Cgil.
Ai componenti del comitato centrale Fiom-Cgil.



Coerentemente con la posizione tenuta nella vicenda Pomigliano e Mirafiori, in linea con la costituzione italiana nella quale noi tutti ci riconosciamo e di cui noi tutti siamo garanti, chiediamo alla Fiom-Cgil nazionale di ritirare immediatamente la richiesta fatta alla Cgil nazionale di indire un referendum tra gli iscritti della Cgil atto a determinare l'accettazione o meno dell'accordo sottoscritto dalla nostra confederazione con Cisl Uil e confindustria del 10 gennaio 2014.
Accordo del tutto anticostituzionale!
Un intesa che mette in discussione i diritti indisponibili delle persone non può essere in alcun modo legittimata dal voto di chicchessia, così come sempre sostenuto nella vertenza Fiat sul c.c.s.l e che ci ha visto riconosciute le nostre ragioni anche dalla Corte Costituzionale.
Se tre anni fa questa presa di posizione era legittima all'interno di un'azienda, oggi lo è ancor di più all'interno del nostro sindacato.


Questa nota non a caso è sottoscritta da soli lavoratori del gruppo fiat iscritti alla Fiom, che serenamente decisero di non sottostare al ricatto di Marchionne e che coerentemente non cambiano idea oggi che a chiedere il referendum è il nostro segretario.




Delegati fiom del gruppo fiat :

Principio Di Nanni (indotto sata Melfi)
Pina Imbrenda ( sata Melfi )
Antonio Lamorte ( sata Melfi )
Domenico De Stradis ( sata Melfi )
Antonio Gravinese ( sata Melfi )
Stefania Fantauzzi ( fiat Termoli )
Massimo Fierro ( fiat Termoli )
Mimmo Cappella ( fiat Termoli )
Leonardo Di Maio ( fiat Termoli )
Ernesto Marcovicchio (Fiat Termoli)
Fabio Dilio ( Fiat Termoli) 
Francesca Felice ( sevel Atessa) 
Mimmo loffredo rsa fiat pomigliano
Vincenzo Chianese rsu Ergom
Giuseppe Violante rsa Maserati
Rsa Fiom Ferrari maranello

venerdì 17 gennaio 2014

IL MARCHIONNUM DELLA CORPORAZIONE DELLE PARTI SOCIALI



di Giorgio Cremaschi



Il regolamento applicativo dell'accordo sulla rappresentanza sindacale ha provocato in pieno congresso il big bang nel gruppo dirigente della CGIL. 

Dopo anni di contrapposizione tra gruppo dirigente della FIOM e gruppo dirigente confederale si era siglata la pace con il documento congressuale sottoscritto sia da Susanna Camusso sia da Maurizio Landini. Solo la piccola minoranza del documento alternativo "Il sindacato è un'altra cosa" si era opposta.

domenica 12 gennaio 2014

ALCUNI DATI UTILI SULLA CGIL



di Delia Fratucelli



Gli iscritti alla CGIL nel 2012 erano circa 5 milioni e 700 mila. Un po’ più della metà dei quali sono pensionati.
Tra i restanti 2 milioni e 800 mila, solo la metà scarsa ha fatto la tessera grazie all'attività sindacale nei luoghi di lavoro, l’altra metà si è iscritta al sindacato grazie ai servizi (CAF, INCA patronati… ma soprattutto in questi anni grazie al servizio vertenze.).

lunedì 6 gennaio 2014

REPORT N., 1 DI ARMANDO ZENORINI, DALLA COMMISSIONE PROV.LE DI GARANZIA DELLA C.d.L.t. DI VERONA PER IL XVII° CONGRESSO DELLA CGIL

Si è tenuta, nella mattinata di Venerdì 3 Gennaio 2014, presso la sede CGIL di Verona in Via Settembrini, la 2a riunione della Commissione Provinciale di Garanzia per il Congresso Nazionale della CGIL, in cui rappresento, da solo su 8 componenti, il documento congressuale "Il sindacato è un'altra cosa. E' il primo a cui ho potuto partecipare, causa l'impossibilità di presenziare al precedente per i limiti ai permessi sindacali a cui è soggetto un normale delegato che lavori, come chi è nella mia condizione bene sa. Era assente solo la compagna Katia Manganotti. Ha assistito alla prima parte dei lavori anche la Segretaria Organizzativa della Camera del Lavoro di Verona, compagna Lorisa Vaccari. Nella prima parte dei lavori si è messo a punto il verbale delle assemblee di base che sarà utilizzato durante la fase dei congressi di base, che com'è noto inizierà dal 7 Gennaio p.v. e terminerà improrogabilmente entro Venerdì 21 Febbraio 2014. il verbale base che sarà utilizzato nella nostra provincia sarà di 28 pagine, con l'eventuale aggiunta di pagine se, come non è frequente nella realtà dei casi nelle categoria di Verona, si procederà contestualmente all'elezione del Comitato degli iscritti oppure all'elezione del Direttivo di Lega di quella realtà. Nella seconda parte si è parlato delle prime richieste del nostro documento di agibilità congressuali, presentate oltretutto per tempo, e qui ho riscontrato una chiusura reale e totale da parte di tutti gli altri presenti, adducendo il fatto che questa Commissione provinciale non avrebbe poteri di imporre alle categorie interessate o alle strutture superiori alcunché in merito. Vi risparmio il corollario di commenti stucchevoli su quanto poco contiamo nei numeri, di quanto troppo vogliamo e di quanti permessi potremmo giocarci non si sà in che maniera tra azienda, ferie e non so cosa, "se solo volessimo". Stucchevoli oltretutto perché provenienti da persone che hanno visto tutto o quasi il loro percorso professionale all'interno di strutture, proprie o comunque di emanazione, sindacali e politiche. Il massimo delle concessioni (sic) di cui poteva farsi carico questa Commissione di garanzia (ma questo solo per bocca della presidente, compagna Gabriella Poli), è stato suppergiù questa: Siccome non potrete essere fisicamente presenti in tutte le assemblee, diteci dove volete andare e noi ci faremo carico di farvi partecipare alle stesse. Originale, in questa, la pretesa di essere preventivamente "avvisati" delle intenzioni di quello che, evidentemente e qui palesemente, è sentito come un corpo estraneo ai giochi congressuali. Oltremodo in assenza dei calendari categoriali, a parte di una decina di assemblee dello SPI, programmate, tra l'altro, a partire dal 21 Gennaio. E qui ci sarebbe da eccepire su una categoria della CGIL che in 20 giorni lavorativi si "ripropone" di "consultare" oltre 28.000 iscritti...... Ho eccepito che solo la concessione delle poche agibilità che avevamo richiesto, con altre limitate aggiunte, poteva almeno in linea teorica garantire un minimo di regolarità alla fase congressuale di base, oltretutto senza limitazioni di circolazione dei relatori del nostro documento, e che, per quanto mi riguarda, non avrei considerato regolare un congresso fatto in queste condizioni. La seduta si è quindi sciolta, senz'altra deliberazione e senza alcuna verbalizzazione della stessa, attorno alle ore 12.30. La prossima sessione della Commissione Provinciale di Garanzia di Verona è fissata per Venerdì prossimo, 10 Gennaio 2014, alle ore 9.00. La mia partecipazione alla stessa è, ad ora, incerta, causa le effettive esigenze organizzative della mia azienda (che potrò avvisare solo il 7 p.v.) e i permessi RSU che posso eventualmente utilizzare, come ben sa chi conosce almeno la normativa in materia. Ci si chiede a questo punto cosa garantisca questa commissione, se non può garantire e, nel caso, imporre l'uguaglianza della parti in congresso, pari diritti ai relatori, qualunque sia la propria condizione lavorativa, ed ai lavoratori nelle assemblee di base, pari condizioni di presentazione a loro delle tesi congressuali.

giovedì 2 gennaio 2014

DA CREMASCHI A MOSCATO A NOI: LE DIFFICOLTÀ DEL XVII CONGRESSO CGIL


Pubblichiamo l'articolo di Giorgio Cremaschi Questo congresso della Cgil e il relativo commento del Professor Antonio Moscato, Una polemica con chi non capisce la battaglia in Cgil, sulle difficoltà che si incontrano sulla via coraggiosa del documento alternativo. Anche noi ci scontriamo quotidianamente con le stesse cose, con compagni che ci dicono di non andare a rompere le scatole con la mozione alternativa nei luoghi dove ci sono loro. Vogliono che noi si vada a presentarla contro i burocrati. Non viene in mente a questi strani compagni che schierandosi con la prima mozione sono schierati di fatto con la burocrazia, e sarebbe un torto marcio verso l'apparato considerarli quindi diversi. Questi compagni son convinti a suon di frasi fatte che Cremaschi lo faccia per personalismo, pensano che non sia vero che Landini abbia aperto a Renzi, ci accusano di leggere la Repubblica e di prenderla pure per buona. E tantissimI altri pseudo argomenti trovano per parlare d'altro. E certo se anche noi leggessimo il corriere dell'opportunismo sindacale, anche noi impareremmo ad arrampicarci sui vetri, anche noi impareremmo, anche noi...
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