martedì 24 dicembre 2013

APPELLO AGLI ISCRITTI CGIL PER IL XVII CONGRESSO



Pubblichiamo, qui nella versione integrale, l'appello che esce oggi su La Sesia, principale giornale di Vercelli. Nel riquadro la versione ridotta del giornale.

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La Cgil va a Congresso nella primavera del 2014. A gennaio cominciano le assemblee per presentare le mozioni. Due i documenti che si confronteranno: quello della maggioranza firmato pressoché da tutti, da Camusso e Landini, e quello della minoranza firmato da Cremaschi della “Rete28Aprile” e da altri dirigenti come Scarpa e Peroni della Filcams. 
Le ragioni dell’opposizione di minoranza sono sostanzialmente due: la prima è il disastro del quadriennio targato Camusso, forse il peggiore nella Storia della Cgil del dopoguerra. Quattro anni che hanno visto la Cgil capitolare su tutto, dall’art.18 alla riforma Fornero delle pensioni e ai contratti nazionali con l’accoglimento sostanziale del modello Marchionne. Il tutto senza colpo ferire, a parte tre ore finte di sciopero, per non disturbare il grande manovratore, e cioè il Partito Democratico con cui la Cgil è legata a doppio filo; la seconda motivazione, forse più grave, è il fallimento completo dell’opposizione che quattro anni fa nacque alla linea della Camusso, allora in procinto di succedere a Epifani. Questa opposizione, chiamata “La Cgil che vogliamo” e raccolta sostanzialmente attorno alla Fiom di Landini, raccolse circa un 18% allo scorso congresso, ma oggi si è sciolta come neve al sole sottoscrivendo il documento Camusso, con la pretesa soltanto di qualche emendamento che serve solo a nascondere il sostanziale accordo raggiunto tra Camusso e Landini. Di qui la necessità di una nuova opposizione che raccoglie i superstiti della vecchia, e cioè le correnti interne della Rete28Aprile e alcuni pezzi di “Lavoro e Società”. 

Si dice che il documento di minoranza è quello radicale di contro a quello moderato, quello utopistico a fronte del primo realistico. Tutto questo non significa nulla, la reale differenza tra i due documenti è di metodo: il primo ripropone la “concertazione sindacale”, espressione inventata dai padroni per indicare la capitolazione dei sindacati ai loro piedi senza muovere i lavoratori. Il secondo propone invece di far di tutto per muoverli i lavoratori, e qualora non vogliano muoversi, andare a parlare con loro, non con governi e padroni. Il documento alternativo indica una direzione diversa: va a sinistra mentre il primo va a destra. La differenza è enorme è si vede innanzitutto nel linguaggio. Il primo è scritto in burocratese perché si rivolge sostanzialmente all’apparato, il secondo è scritto in italiano chiaro, limpido e scandito perché si rivolge ai lavoratori. La differenza è già tutta compresa nel titolo: “Il sindacato è un’altra cosa”. La Cgil attuale sembra più un’appendice corporativa della casta politica che un sindacato. 

Il documento alternativo chiede l’abolizione della riforma Fornero e di tutte le leggi sul precariato, la riduzione dell’orario a parità di salario e i servizi gratuiti. Chiediamo anche delle riforme interne: la fine dei sindacalisti permanenti scelti dall’alto per ridare la Cgil ai delegati. Chiediamo soprattutto la rottura completa col Partito Democratico, il principale partito padronale del Paese, specialmente ora che alla sua guida la Confindustria ha messo il suo ultimo pupillo, Renzi, il nuovo che avanza nella solita direzione.... 

La minoranza non prende in giro nessuno, sa benissimo che queste rivendicazioni sono molto forti e non potranno essere raggiunte, come del resto anche quelle tre volte più moderate, senza una mobilitazione di massa e prolungata. 

IL SINDACATO È UN’ALTRA COSA fa appello a tutti gli iscritti che non si rassegnano a una Cgil conciata in questo modo. Chi vuole presentare il documento alternativo nei posti di lavoro non ha che da contattarci. Abbiamo un sito http://sindacatounaltracosa.org/ una pagina e un gruppo su Facebook omonimi. Chi vuole mettersi in contatto con noi lo faccia attraverso la mail del blog piemontese della Rete28aprile: rete28aprilepiemonte@gmail.com Ci rivolgiamo anche alla maggioranza per presentare, nei prossimi giorni, i due documenti congressuali in una serata speciale al Circolino dei lavoratori di Porta Torino. Non vorremmo farlo da soli, nell’indifferenza di un apparato che, a grande maggioranza, vuol fare, anche del XVII Congresso, la solita cosa. 


Lorenzo Mortara 
RSU Fiom-Cgil all'Ykk 
Rete28aprile

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